È la nuova e promettente generazione del tennis. Era attesa da talmente tanto tempo che la classe precedente, su cui si erano riposte speranze e aspettative, è ormai prossima alla fase calante della propria carriera.
E mentre Federer, Nadal e Djokovic lottano contro le insidie dell’età e mantengono con immensa classe le redini del movimento, una giovane e talentosa batteria di talenti ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per arrivare, un giorno, a prendersi il trono.
Ragazzi con abilità e caratteristiche diverse e particolari, che contribuiranno al mantenimento e alla crescita dello spettacolo nel mondo del tennis.
Viene dunque naturale inquadrare questi giovani campioni come componenti di un’immensa varietà e distinguerli così per la proprie peculiarità.
Il big server
Di tutti i talenti emersi quest’anno, Matteo Berrettini è sicuramente quello col servizio più incisivo. A differenza della maggior parte dei grandi battitori, però, ha a sua disposizione un potente dritto e una buonissima capacità di movimento. Nel palleggio è ancora un gradino sotto a colleghi come Zverev e Medvedev, ma possiede tutte le carte in regola per giocarsi le prime posizioni della classifica.
L’attaccante
Stefanos Tsitsipas è di tutti quello che più ricorda, con le dovute proporzioni, lo stile di gioco di Roger Federer. Lo caratterizzano incisività e solidità nei colpi e soprattutto una naturale predisposizione al gioco di rete. Visto di spalle a molti ricorda Björn Borg: paragoni estetici a parte, il talento del greco è indiscutibile.
L’antipatico
Non se la prenda Daniil Medvedev se, date le sue eccellenti e complementari abilità in ogni aspetto del gioco, la maggior parte degli appassionati lo identifica con il più banale degli stereotipi. Lanci di monetine ai giudici e scenate verso il pubblico non hanno aiutato la sua immagine, ottimamente riscattata dalle superlative prestazioni degli ultimi mesi.
Il picchiatore
Se mettiamo insieme potenza difensiva, incisività nei colpi e nel servizio e brillantezza fisica non può che venirci in mente il figlio d’arte tedesco Alexander Zverev. Ancora giovanissimo, dopo i trionfi alle Finals2018 e le tre precedenti vittorie nei 1000 sembra essere tornato il tostissimo atleta che tutti ricordavamo.
Il terraiolo
Non è sicuramente anziano, ma dei talenti emersi negli ultimi due anni è il meno giovane: Dominic Thiem è ormai considerato il legittimo erede di Rafa Nadal per quanto riguarda il comando sui campi in terra battuta.
Nonostante ciò, non fatica a farsi valere spesso e volentieri anche sul cemento.
Il guerriero
Guardando i match di Andrej Rublev non si può che rimanere impressionati dalla costanza e determinazione con la quale il russo affronta ogni punto. In qualsiasi situazione si trovi, l’avversario non può mai concedersi di rifiatare: la capacità mentale è sicuramente la caratteristica migliore del pur abilissimo ventunenne.
L’esteta
È dotato di un dritto potente e di un rovescio tanto devastante quanto spettacolare: Denis Shapovalov non ha nulla da invidiare ai grandi campioni nè a livello tecnico nè, soprattuto, nella bellezza del gioco. E se prima o dopo Federer, Gasquet e Wawrinka si dovranno ritirare, grazie a Shapo possiamo fin da adesso dormire sogni tranquilli.