Non poteva esserci epilogo più bello. Dopo la sfortuna dell’infortunio di Young, dopo che Milano aveva ripreso la partita per i capelli mettendo, nel terzo quarto, in difficoltà le bocche di fuoco avellinesi, Avellino vince e fa esaltare il pubblico di un Paladelmauro finalmente gremito. Coach Maffezzoli a fine partita a stento trattiene l’emozione quando parla dell’impresa dei suoi ragazzi. Sa che la partita di stasera era fondamentale per mettere ulteriore pressione a Pianigiani e ai suoi giocatori. Perdere significava cedere di nuovo il fattore campo e rischiare che in Gara 4 Milano chiudesse la serie. Ora invece under pressure sono loro, le scarpette rosse. Nunnally preso più a battibeccare coi tifosi che a giocare, non dà nessun apporto alla squadra milanese. Pur dominando sotto le plance, anche grazie alla mancanza di pivot in casa Sidigas, Milano non riesce a sfruttare l’occasione ghiotta. Annichilita in difesa da un Avellino sempre sul pezzo e subissata dai fischi fin dalla prima azione. Il sesto uomo in campo. Il Paladelmauro. Decisivo come non mai oggi, deve esserlo ancora di più venerdì. Il sostegno dei tifosi è indispensabile. Laddove le forze mancheranno sicuramente, laddove gli infortuni peseranno, là dovrà venire in aiuto il tifo. Avellino può sognare. 2 a 1 nella serie dopo 3 partite non era neppure nelle più rosee aspettative. Ora tocca dare il colpo di grazia. Sapendo che, come ha dichiarato il coach di Milano, gli avversari proveranno ad inventarsi qualcosa. E hanno tutti i mezzi per riuscire a mettere in difficoltà Avellino. Sarà compito di Maffezzoli studiare le contromosse adeguate, magari utilizzando di più il miglior difensore che Avellino abbia nel roster: Luca Campogrande. Ancora oggi il ragazzo ha detto presente e ha fatto vedere i sorci (bianco) verdi ai suoi avversari. Ci piace la sua grinta. E ci è piaciuta tantissimo anche la dedizione di Young, tornato in campo dopo il primo infortunio e uscito definitivamente quando oramai non si reggeva neanche in piedi. Stesso discorso per Nichols, ovviamente in difficoltà ma con un grande cuore. E poi il Filloy che non ti aspetti, tolti un paio di errori, è lui che trascina Avellino nel finale giocando assieme a Sykes e Harper in un quintetto basso ma di grande qualità. Gara 3 oramai è in cassaforte. Ora focus sulla partita di venerdì. De Cesare nel dopo partita ha dichiarato poco scaramanticamente di credere nei due scudetti (calcio e basket). Noi tocchiamo ferro per lui e facciamo i debiti scongiuri.
Angelo Michele Santoro