CANE SCIOLTO
CARTELLINO VERDE
IL MIO COLPO MIGLIORE
1976. A Santiago del Cile i quattro moschettieri azzurri capitanati da Adriano Panatta conquistano la Coppa Davis sconfiggendo i fortissimi avversari sudamericani in territorio nemico. Per l’Italia della racchetta sembra l’inizio di un ciclo vincente, invece rimane solo un unico, splendido episodio di superiorità del nostro tennis sul resto del mondo. Da lì in poi e per molti anni nessun italiano riesce più ad attizzare le folle ed a competere ai massimi livelli della categoria: Borg, Menroe, Connors, Becker e Lendl si prendono la scena ed il tifo scatenato di milioni di fan nel mondo, compresi gli italiani privi di compatrioti da idolatrare. Finché finalmente, dopo tanti anni d’attesa, il veronese Teodoro Doro saprà riportare in auge il tricolore con le sue performance nei tornei più importanti del mondo… Un romanzo giallo-rosa ricco di colpi di scena, con un finale inaspettato, a dir poco sorprendente. Per i concetti che la storia tennistica sponsorizza di continuo, dalla forza ed importanza dell'amicizia ai positivi valori sportivi che sprigiona (quali l'esaltazione dello sport pulito e pregno di sudore, fatica, duri allenamenti, tenacia, lotta, inarrendevolezza, insaziabile voglia di vincere o di immediato riscatto dopo una sconfitta), un pubblico che sicuramente la apprezzerebbe in misura totalitaria è quello dei bambini e dei ragazzi. Lo sport come bellissimo messaggio nemmeno tanto subliminale: se sei corretto nello sport, lo sarai anche nelle tue relazioni sociali, ti farai apprezzare per la tua sincerità e franchezza. Il mio colpo migliore, con CaneSciolto (ciclismo) e Cartellino Verde (calcio) completa la trilogia sportiva di Matteo Brama, un ennesimo “giallo” sportivo ricco di numerosi colpi di scena che rendono trama e lettura mai scontate, sempre sul filo del rasoio.
Le vicende famigliari e personali del protagonista si mescolano di continuo con le sue imprese sportive in una caleidoscopica esaltazione dei valori più puri ed apprezzabili del tennis: agonismo, concentrazione, prestanza fisica, intelligenza tattica, preparazione atletica e forza mentale, tutte doti che a Teodoro Doro non fanno difetto. Una storia “romanzata”, ma talmente verosimile da apparire quasi vera…